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Ticketcoin è nata per emettere e gestire i biglietti digitali dei grandi eventi,
ma le possibilità che oggi offre, grazie alla blockchain, sono sterminate.

Un’idea visionaria

 

Un’idea visionaria, con un campo di applicazioni talmente vasto che tuttora, a distanza di anni da quel primo “Eureka!”, il confine si perde all’orizzonte. Perché Ticketcoin va ben oltre l’iniziale promessa di offrire “una piattaforma intelligente per vendere, scambiare e gestire biglietti digitali e per promuovere eventi” e fiorisce in direzioni inattese, come un frattale che espande la geometria euclidea. Approdando agilmente alle sterminate possibilità del metaverso.

Dietro l’idea – germogliata in provincia di Arezzo, anche se la sede legale dell’azienda è a Milano – c’è un gruppo di quattro amici “da una vita”.

Ciascuno con il proprio background dato da formazioni ed esperienze professionali diverse, spaziando dalla finanza alla tecnologia. Le quali però, messe in condivisione, a partire dal biennio 2016-2017, hanno permesso di sviluppare una soluzione per il ticketing basata sulla tecnologia blockchain. E adesso, dopo un lungo perfezionamento e le prime collaborazioni importanti, Ticketcoin è pronta a decollare.

“L’idea iniziale era quella di usare la tecnologia blockchain per un progetto industriale”

La società si è dapprima mossa nel campo delle applicazioni industriali per sfruttare la blockchain individuando Il settore del ticketing come candidato ideale. La blockchain, date le sue peculiarità, va a definire i vantaggi degli stakeholder, dal promotore dell’evento ai potenziali acquirenti del biglietto permettendo a richiesta anche il trasferimento del titolo di ingresso all’evento. 

Ticketcoin è riuscito a portare questa tecnologia a livello pratico, per la prima volta, sul mondo del ticketing. La catena di blocchi è immutabile, trasparente e tracciabile evitando in modo assoluto il bagarinaggio.

La prima fase di sviluppo è stata fatta sulla rete Ethereum, che è una blockchain pubblica o ‘permissionless’, al pari di quella di Bitcoin.

“Il metaverso non è una realtà finta, è una realtà ulteriore in cui spendere il proprio tempo, i propri soldi, fare affari, divertirsi”

 

La piattaforma Ticketcoin permette la gestione dei titoli di accesso a manifestazioni, come concerti, spettacoli di teatro, eventi. Si tratta di un servizio in digitale che dà vantaggi in termini di trasparenza, sicurezza e affidabilità. Ma si tratta di una piccola parte di quello che possiamo fare: l’organizzatore di eventi può infatti decidere di creare una galleria digitale, gadget virtuali, ad esempio una maglietta 3D del concerto dell’artista preferito dell’utente. Quest’ultimo poi può indossarla nel metaverso, grazie al suo avatar.

Con Ticketcoin possiamo realizzare Nft.

Possono essere forme d’arte collezionabili (Nft art), come un quadro virtuale, ma lo stesso biglietto del concerto è un Nft unico, non riproducibile, collezionabile, e può diventare veramente una rarità.

È l’organizzatore di eventi che decide se e quanti contenuti digitali creare. L’Nft può dare accesso a servizi aggiuntivi anche nel futuro.

Forniamo la possibilità di creare nuove aree di guadagno nel metaverso e il business di Ticketcoin è già esondato dai semplici confini del ticketing.

Possiamo anche aiutare un artista ad entrare nel metaverso, fornendo i servizi di cui ha bisogno. Seguiamo inoltre alcune mostre, realizzando opere digitali collegate a opere reali: se queste ultime aumentano di valore, anche il rispettivo Nft aumenta di prezzo in parallelo. Gli Nft creati sono depositati nel wallet personale fornito da Ticketcoin e possono essere scambiati e venduti dal possessore del wallet digitale.

La partnership con Oracle

Durante un roadshow di presentazione del progetto siamo venuti in contatto con un referente di Oracle che ha intuito le potenzialità dell’idea e ci ha proposto di entrare nel loro programma per startup ed utilizzare la loro blockchain con notevoli vantaggi per il progetto.
La blockchain Oracle è di tipo ‘permissioned’, vale a dire che si può operare all’interno utilizzando diversi gradi di informazione stabiliti a seconda del tipo di stakeholder. Usare una rete chiusa ci permette di tutelare la privacy degli utenti finali nella gestione dei biglietti, inoltre si possono creare nuove opportunità di business per gli spettacoli con performance nettamente più alte rispetto alle blockchain pubbliche ma con un impatto energetico infinitamente più piccolo.

Abbiamo così la possibilità di costruire altri servizi che allungano la vita del biglietto: stiamo parlando di Nft, merchandising, eccetera”.
E qui si varca lo “stargate” che conduce nel metaverso, formato da spazi virtuali in cui interagiscono avatar di utenti. “Per chi ha qualche anno in più sulle spalle può essere un concetto complicato, ma per le nuove generazioni non è così. Lo spazio virtuale si aggiunge a quello reale, con servizi, beni, possibilità”.

Infinite possibilità,
alla portata di tutti.